Progetto
Le persone anziane “resilienti” sono quelle che in età avanzata mostrano di non avere deficit funzionali né cognitivi, in relazione agli eventi stressanti della vita. Nella precedente ricerca abbiamo messo in luce come lo stile di vita attuale, la riserva cognitiva e la riserva affettiva determinino un invecchiamento in salute, nonostante l’accumulo di stress psicosociali e fisici nel corso dell’invecchiamento (Rolandi et al, 2024). Questi risultati aprono la via a due nuove linee di ricerca innovative, che permetteranno di approfondire alcuni aspetti ancora poco studiati in letteratura e arricchire la comprensione del costrutto emergente e da noi definito “resilienza all’invecchiamento”. Nello specifico, vogliamo approfondire la conoscenza dei meccanismi biologici sottostanti l’effetto protettivo dei 3 fattori individuati sulla salute dei grandi anziani (Linea 1).
Inoltre, vogliamo superare il limite costituito dalle analisi cross-sectional potendo noi disporre di misurazioni ripetute nel tempo, impegnandoci quindi ad analizzare la relazione tra le traiettorie nel tempo degli stili di vita e le traiettorie di salute (Linea 2).
Avvio studio: novembre 2024, durata 14 mesi.
Linea 1
Gli esatti meccanismi biologici attraverso i quali i fattori protettivi individuati influenzano il cervello sono largamente sconosciuti e solo recentemente gli studi di coorte con periodi di osservazione molto lunghi hanno iniziato a colmare il vuoto di conoscenza tra l’evidenza epidemiologica e le corrispondenti basi biologiche (Grande et al 2020). Inoltre, tali fattori di rischio e protezione sono strettamente interconnessi e possono interagire con il profilo genetico individuale nel determinare il rischio di insorgenza di demenza (Grande et al 2020).
Con questa linea di ricerca cercheremo di comprendere le complesse relazioni che esistono fra quattro aree: a) i fattori protettivi precedentemente individuati (riserva cognitiva, riserva affettiva, stile di vita), b) la predisposizione genetica individuale; c) gli indicatori plasmatici di processi fisiologici e patologici collegati all’invecchiamento e d) gli esiti positivi di salute fisica, mentale e cognitiva. Questo obiettivo sarà raggiunto tramite la costruzione di un Modello a Equazioni Strutturali (dall’inglese Structural Equation Modeling, SEM), che permette di studiare le complesse relazioni tra variabili osservate e variabili latenti, partendo da un modello teorico sulla loro possibile struttura.
Per questo scopo saranno utilizzati i dati e i campioni biologici raccolti nell’ambito del precedente progetto InveCe2022-Resilienza, appartenenti a 404 grandi anziani senza diagnosi di demenza.
Linea 2
I nostri risultati hanno mostrato come lo stile di vita attuale, anche quando misurato in tarda età, mantiene il suo effetto protettivo nel determinare un invecchiamento resiliente. La letteratura scientifica ha evidenziato in modo consistente l’associazione tra uno stile di vita sano e attivo e la riduzione del rischio di demenza, in studi di coorte osservazionali (Fratiglioni et al., 2020). Tuttavia, gli studi di intervento multi-dominio o singolo dominio che agiscano sugli stili di vita (nutrizione, attività fisica, attività cognitiva e sociale) hanno finora mostrato risultati contrastanti sugli esiti cognitivi e sulla riduzione del rischio di demenza (Coley et al., 2022; Kivipelto et al., 2018). La discrepanza tra questi risultati, potrebbe essere dovuta al fatto che sia protettivo il mantenimento di abitudini sane lungo tutto il corso di vita e che quindi interventi puntuali e circoscritti non sono efficaci se non si accompagnano a un cambiamento a lungo termine delle proprie abitudini.
Risulta quindi di interesse studiare l’andamento naturale dello stile di vita nell’invecchiamento, e come questo sia collegato agli esiti di salute.
Per fare questo utilizzeremo i dati dello studio InveCe.Ab raccolti dal 2010 al 2022, costruendo modelli longitudinali per verificare l’andamento delle variabili collegate allo stile di vita nel corso dell’invecchiamento.
Significato e impatto
Rafforzare la resilienza a livello individuale, comunitario e sistemico è tra gli obiettivi delle politiche di salute pubblica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in ambito europeo, per migliorare la salute e il benessere dei cittadini (WHO Regional Office for Europe, 2017). Considerati i trend demografici globali, che mostrano un progressivo invecchiamento della popolazione, una delle sfide di questo millennio è comprendere i segreti di un invecchiamento in salute o “di successo”, come viene spesso definito nella letteratura scientifica (Pruchno & Carr, 2017; Rowe & Kahn, 2015).
Le attività di ricerca previste permetteranno di aumentare la conoscenza delle determinanti di un invecchiamento resiliente, cercando di approfondire la conoscenza su aspetti che sono ancora poco studiati e conosciuti in letteratura: 1) le basi biologiche sottostanti l’effetto dei fattori protettivi per l’invecchiamento; 2) il cambiamento nel corso dell’invecchiamento degli stili di vita protettivi e come questi si colleghino agli esiti di salute.

Bibliografia
Coley, N., Giulioli, C., Aisen, P. S., Vellas, B., & Andrieu, S. (2022). Randomised controlled trials for the prevention of cognitive decline or dementia: A systematic review. Ageing Research Reviews, 82, 101777. https://doi.org/10.1016/J.ARR.2022.101777
Fratiglioni, L., Marseglia, A., & Dekhtyar, S. (2020). Ageing without dementia: can stimulating psychosocial and lifestyle experiences make a difference? In The Lancet Neurology (Vol. 19, Issue 6). https://doi.org/10.1016/S1474-4422(20)30039-9
Grande G, Qiu C, Fratiglioni L. Prevention of dementia in an ageing world: Evidence and biological rationale. Ageing Res Rev. 2020 Dec;64:101045. https://doi.org/10.1016/j.arr.2020.101045
Kivipelto, M., Mangialasche, F., & Ngandu, T. (2018). Lifestyle interventions to prevent cognitive impairment, dementia and Alzheimer disease. Nature Reviews Neurology, 14(11), 653–666. https://doi.org/10.1038/s41582-018-0070-3
Pruchno, R., & Carr, D. (2017). Editorial: Successful aging 2.0: Resilience and beyond. Journals of Gerontology – Series B Psychological Sciences and Social Sciences, 72(2), 201–203. https://doi.org/10.1093/GERONB/GBW214
Rolandi E, Rossi M, Colombo M, Pettinato L, Del Signore F, Aglieri V, Bottini G, Guaita A. Lifestyle, Cognitive, and Psychological Factors Associated With a Resilience Phenotype in Aging: A Multidimensional Approach on a Population-Based Sample of Oldest-Old (80+). J Gerontol B Psychol Sci Soc Sci. 2024 Oct 1;79(10):gbae132. https://doi.org/10.1093/geronb/gbae132
Rowe, J. W., & Kahn, R. L. (2015). Successful Aging 2.0: Conceptual Expansions for the 21st Century. The Journals of Gerontology: Series B, 70(4), 593–596. https://doi.org/10.1093/GERONB/GBV025
WHO Regional Office for Europe. (2017). Strengthening resilience: a priority shared by Health 2020 and the Sustainable Development Goals.